La nostra carta di identità

‘Un Rinascimento sestese’, ecco di cosa c’è bisogno.

Siamo un gruppo di cittadine e cittadini che si sono ritrovati attorno ad una idea semplice ma efficace: far evolvere Sesto Calende per un vero salto di qualità.

La realtà nella quale tutti noi viviamo muta velocemente e, molto spesso, in modo imprevedibile e caotico. Per non trovarci impreparati di fronte ai cambiamenti e per cogliere altre opportunità di crescita per Sesto noi vogliamo, dobbiamo, avere la capacità di “immaginare” la nostra città fra 5, 10, 15 anni. Occorre un cambiamento di prospettiva per governare il momento storico e portare la città a soddisfare le aspettative che ciascuno di noi ha per i propri stili di vita, per i tempi della propria famiglia, per il modo di lavorare e di viaggiare, ecc.

Insomma, è tempo ormai di abbandonare la logica del buon amministratore di condominio perché non è più sufficiente. Accanto alla buca da riempire e alla rotonda da abbellire, oggi più di ieri, serve una visione di città. Oggi le appartenenze ideologiche, l’esperienza politica e la presunzione di competenza non sono più sentite dalle persone come importanti, come fattori distintivi e positivi.

Noi stessi che sottoscriviamo queste righe abbiamo diverse sensibilità e appartenenze e la nostra forza è proprio la diversità che ciascuno di noi può e intende offrire. Nel pensare al nostro impegno sociale e politico per la città che amiamo, siamo pronti a metterci al servizio di tutti e avviare una grande fase di ascolto, con l’obiettivo di dare risposte concrete alle domande di futuro che riguardano tutti noi: come vivremo qui tra 10 anni? Di cosa si occuperanno i nostri figli? Come si sposteranno? I nostri anziani come verranno assistiti e da chi? Come trascorreremo il nostro tempo libero? Il nostro territorio avrà una capacità attrattiva, e come? E il commercio, che forza distintiva avrà?

Recuperare la centralità della rappresentanza, per noi, significa dover dare cittadinanza alle paure che tutti noi abbiamo nel tentativo di scappare dal pessimismo, dalla rabbia e dalle facili formulette dei partiti. C’è bisogno di una prospettiva verso la quale andare tutti insieme, come cittadini e come sistema amministrativo che governa la città.

Il primo passo è superare finalmente l’idea di città con un unico centro. E’ tempo di passare da un insieme disarticolato e disomogeneo di micro-realtà distanti e non dialoganti fra loro e andare verso una città policentrica, con identità locali ben precise di pari importanza e dignità. Una città diffusa con servizi efficienti per persone protagoniste e non più semplicemente inutili comparse.

Sesto Calende gode di un paesaggio e di un ambiente naturalistico privilegiato, e questa risorsa naturale può essere il volano per farci diventare un punto di riferimento per il turismo sportivo, culturale, naturalistico di respiro interregionale. Deve essere responsabilità di noi Sestesi quindi prenderci cura di un ambiente che ci ospita da migliaia di anni.

Crediamo che la città vada costruita insieme, perché tutti noi abbiamo il diritto e il dovere di partecipare alla città come fosse sempre un “cantiere aperto”, una fucina di idee, con proposte e segnalazioni, tutte degne di essere ascoltate, valutate, discusse.

Vorremmo pensare a Sesto Calende forte, sempre più viva ma con le idee chiare sul suo futuro, in un contesto internazionale dove tante realtà piccole come la nostra sono riuscite a costruire una forte identità partendo dalle sue peculiarità e dalle sue potenzialità.

La politica gridata e le logiche divisive non portano da nessuna parte e lo stiamo vedendo un po’ ovunque, a livello locale e a livello nazionale. Ciò che potrebbe fare la differenza, qui come altrove, è condividere visioni, preoccupazioni, opportunità, per abbandonare il risentimento generale e per iniziare a costruire qualcosa di duraturo per tutti.

Se anche tu condividi la necessità di un cambiamento e hai voglia di partecipare al cantiere, potrai farlo nei prossimi incontri pubblici che stiamo programmando.

Il cantiere è ormai aperto per far nascere una nuova idea di città e – perché no? – una nuova idea di politica locale che sia per tutti inclusiva e non più esclusiva.

Una svolta, dunque. Un rinascimento.