ALPTRANSIT? VORREMMO QUALCHE NOTIZIA IN PIU’ DALL’ AMMINISTRAZIONE

Con l’inaugurazione del tunnel del Ceneri in territorio elvetico, avvenuto lo scorso 4 settembre, le opere necessarie per rendere attivo il “Corridoio 6 Genova-Rotterdam”, volgarmente chiamato Alptransit, sono state concluse. Il progetto nacque più di 10 anni fa per uno scopo nobile: spostare il trasporto merci da gomma a ferro. Una scelta apprezzabile ed oculata soprattutto dal punto di vista ambientale.

Cosa significa oggi questo? Che tutta la sponda lombarda del Lago Maggiore sarà interessata da una notevole intensificazione del traffico merci su rotaia. Questa novità non esclude il territorio di Sesto Calende, che diverrà lo snodo per i convogli diretti verso Novara e quelli verso Busto Arsizio.

Le previsioni vedono un’intenso utilizzo della linea, con l’inevitabile aumento del passaggio dei convogli di lunghezza sino a 750m e container alti 4 metri. Una descrizione che stride fortemente con la vocazione turistica che dovrebbe avere il nostro territorio, aggravata dal fatto che questi potranno trasportare anche merci pericolose.

Molte sono le criticità che emergeranno sul territorio di Sesto Calende, a cominciare dalla quasi totale mancanza di opere di compensazione per mitigare i disagi che i convogli porteranno con se, soprattutto per le abitazioni vicine alla linea. Questo potrebbe portare ad una svalutazione del valore immobiliare degli edifici interessati, ma più in generale di tutto il territorio.

Via Cucchino, Via Casello, Via della Sorgente, in località Lisanza, si ritroveranno “isolate” a causa della chiusura dei passaggi a livello. Ogni convoglio produrrà una chiusura del passaggio tra i 10/15 minuti per volta. Come faranno i residenti di queste aree a non subire il “sequestro da treni merci”?

Altro nodo critico sarà la questione sicurezza e l’aggiornamento del Piano di protezione civile comunale, rendendolo efficace per la prevenzione e la conoscenza dei comportamenti da tenere in caso di incidenti. Elemento questo necessario alla luce del fatto che i convogli diretti verso Busto Arsizio costeggeranno diversi plessi scolastici.

Esiste anche il capitolo pendolari, una categoria già martoriata. L’aumento esponenziale del traffico merci potrebbe portare ad ulteriori disagi e ritardi in virtù del fatto che i convogli merci avranno la precedenza su quelli passeggeri.

Riteniamo che, l’Amministrazione si sia “dimenticata” di comunicare ai propri cittadini l’interessamento del territorio da parte di una infrastruttura strategica di enorme portata.

Questa è una severa mancanza aggravata dal fatto che chi governa il territorio lo fa da 12 anni e non poteva non sapere che tutto ciò, prima o poi, sarebbe avvenuto!