Centro cottura a Sesto: è davvero impossibile?

L’Amministrazione Comunale ha intenzione di partecipare ad un bando per la rigenerazione urbana dell’ex portineria AVIR, ossia l’edificio I, dietro al vecchio forno – l’edificio che costeggia via RIsorgimento.

Si tratta di quell’edificio per il quale abbiamo chiesto informazioni nel Consiglio Comunale del 26 novembre scorso e che doveva essere inizialmente consegnato già ristrutturato da Esselunga. A seguito della revisione degli accordi e della lievitazione dei costi dei lavori, Esselunga, che deve occuparsi anche del progetto, effettuerà lavori per 315.000 euro circa, ossia per consegnare un edificio consolidato dal punto di vista strutturale e con la copertura rifatta. A quanto pare, per realizzare una sala polivalente, il Comune avrebbe dovuto metterci altri 265.000 euro, con un costo complessivo di 580.000 euro.

Per “recuperare” dopo questo brutto colpo l’Amministrazione ha pensato di cogliere questa occasione: l’idea è buona, ne siamo contenti. Oltre ai soldi di Esselunga (che con iva e spese tecniche arrivano a 420.000 euro) ne chiederemo 500.000 alla Regione, tramite bando. Questo significa che avremo a disposizione 950.000 euro per i lavori di ristrutturazione/restauro (perché l’edificio è sotto vincolo monumentale) per questo immobile.

E allora il “problema” quale è? E’ che l’Amministrazione non ha molto le idee chiare su “cosa farci”: si parla di una generica “sala polivalente”, ossia un luogo dove poi “si vedrà che farci”. Al contrario noi, un’idea ce l’abbiamo: anche se inizialmente avevamo pensato all’edificio come ad un luogo per la partecipazione dei cittadini, con l’occasione di questi fondi importanti, abbiamo pensato, invece, di sfruttare al massimo le potenzialità della situazione per fare qualcosa di più che una “scatola”: per fare un centro cottura.

Stanno infatti per partire (così si dice… ) i lavori per la nuova Marna, che ammontano a ben 7 milioni di euro e ci è stato sempre detto che la struttura è stata pensata per poter ospitare gli stessi eventi ospitati dalla vecchia Marna (nè più nè meno, a dire il vero…. mentre un qualcosa in “più” a livello culturale/teatrale noi ce lo saremmo aspettati) ed allora ci aspettiamo che essa sarà davvero il cuore pulsante della partecipazione. Ci aspettiamo che possa essere utilizzata dai cittadini e dalle associazioni del territorio – se no perchè spendere tanti soldi, se non per un utilizzo vero di tutti?

Ed ecco perché puntiamo, per l’edificio I, ad un centro cottura: si tratterebbe di un investimento per le nuove generazioni, per garantire qualità ai pasti di tutti i nostri figli e nipoti.

La posizione è strategica e a livello tecnico la cosa è complessa ma fattibile. Noi crediamo che se l’Amministrazione volesse, farebbe ancora in tempo a presentare questa proposta per il bando, per il quale serve ora solo una scheda di progetto con  riferimenti sommari di spesa. Certo, bisognerebbe affrettarsi e dialogare subito con Esselunga per la progettazione, ma noi crediamo sia possibile (il progetto non è ancora stato completato infatti). Per questo la nostra proposta è sul tavolo dell’Assessore Favaron da ieri, perchè non è si tratta di opportunismo politico: vogliamo si sfrutti tutto il tempo possibile (seppur poco) per valutarla ed eventualmente implementarla.

Con 204 mq è possibile ricavare un centro cottura che possa cucinare i poco meno di 450 pasti richiesti al momento dalle nostre scuole – ci siamo informati con tecnici del settore ed esistono già realtà simili.

Per noi vale la pena di metterci tutto l’impegno possibile, poi si potrà valutare con calma, se affidare il centro cottura alle stazioni appaltanti che dovranno preparare i pasti o se gestirlo in proprio, con una complessità diversa a livello di gestionale ma con possibili risparmi in termine di costo.  Abbiamo inoltre trovato esperienze in cui, insieme all’appalto per la ristorazione scolastica, si affidano anche i lavori per il completamento del centro cottura (per quanto riguarda le attrezzature per es.) pertanto si potrebbe anche decidere di predisporre la sala per questa funzione ed affidarne poi la fine dell’implementazione alla ditta di ristorazione, fra 3 anni, al prossimo bando.

Quello che è certo è che la qualità di un pasto prodotto in città e trasportato per pochissimi minuti, sarebbe il grande valore aggiunto di questa soluzione e la dimostrazione dell’interesse dell’Amministrazione verso questo tema.

Ed infine… perchè non lasciare aperta la possibilità di utilizzo del centro cottura anche per manifestazioni e iniziative di associazioni, magari per poter sfruttare l’area antistante il vecchio forno, oggi tristemente abbandonata, per incontrarsi e fare festa?

Sarebbe un modo per recuperare la valenza sociale del luogo nel senso più ampio!

Ma noi non possiamo altro che fare proposte, la palla passa ora all’Amministrazione  e sentiremo che ci dirà domani sera in Consiglio Comunale (ore 19.00 in streaming). Se anche voi siete interessati a questo tema, collegatevi!