Doposcuola materna, qualche riflessione

Da qualche giorno sono state rese note le modalità legate al doposcuola per le scuole dell’infanzia per l’a.s. 22/23, le cui iscrizioni sono aperte fino al 17 giugno.

Ricordiamo a tutti gli interessati di iscriversi seguendo le indicazioni a questo link.

Nonostante la dichiarazione di particolare impegno progettuale nel servizio (che ritroviamo del DUP appena approvato) ci ritroviamo lo stesso schema dello scorso anno. Speriamo che i vincoli stabiliti non pregiudichino la partenza del servizio anche questa volta.

Sesto 2030, si è sempre occupata del problema e crede fermamente nell’utilità di questo servizio e nella necessità di garantirlo. Crede che in una società dove sempre più spesso entrambi i genitori lavorano e alle volte senza un supporto di nonni o altri parenti, mettere in atto politiche per supportare la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia sia fondamentale.
Per questo intendiamo fare una analisi della proposta senza attendere lo scadere del termine - per proporre eventuali correttivi per scongiurare la mancata attivazione del servizio ed anche per stimolare un’analisi più profonda, dopo due anni di proposta, per collaborare tutti insieme affinché il servizio possa essere sempre più adeguato alle richieste delle famiglie, nel rispetto dei vincoli economici dell’Amministrazione Comunale.

La necessità del servizio

Durante il consiglio comunale del 17 maggio si è parlato dell’impegno dell’Amministrazione legato a questo servizio, ricordando che in tempi pre-covid non esisteva in quanto il tempo scuola garantito è sempre stato fino alle 17.

In verità, nel 2020, prima dell’insorgere della pandemia, erano state raccolte delle firme da parte di genitori delle scuole materne: si richiedeva il servizio per i periodi delle prime settimane di settembre e dell’ultima di giugno (in cui il tempo scuola è garantito solo fino alle ore 14 per una questione di monte ore) ed anche un servizio di pre-scuola per la fascia 7.30-8.00 durante tutto l’anno. Le raccolte firme erano state due, una specifica per il doposcuola all’infanzia Montessori (54 firme – su una popolazione di circa 96 iscritti nel 2022) ed una per le altre scuole, per pre-scuola + post scuola, per 85 firme; con un totale di 139 famiglie interessate (su una popolazione scolastica che ad oggi è pari a 236 iscritti). Questo conferma che il problema di conciliazione tempo famiglia-lavoro esisteva già allora (se qualcuno avesse mai avuto dei dubbi, insomma…). Sicuramente non tutti gli interessati sarebbero poi stati disposti ad aderire al servizio alle condizioni fissate – magari qualcuno si sarebbe anche organizzato diversamente nel frattempo, ma non si può nemmeno non tenere conto della mobilitazione che si è verificata per evidenziare questa esigenza.

Poi, arrivato il covid, i problemi sono stati ben altri e quindi questa richiesta è finita nel dimenticatoio: nessuno vi ha dato un seguito e nemmeno mai una risposta.

Già l’anno scorso, a seguito della mancata attivazione del servizio, avevamo inviato una lettera all’Assessore D’Onofrio allegando alcune storie di famiglie che raccontavano i gravi disagi avuti.
Quest’anno siamo ancora a sottolineare che il servizio è assolutamente necessario, al di là dei numeri.

Per l’anno in corso l’Amministrazione ha appena approvato in consiglio il DUP (Documento Unico di Programmazione) dove, tra gli obiettivi strategici ha inserito:

“Specifica progettualità sarà quella riferita all’avvio del servizio di post-scuola infanzia, con lo scopo di consentire, alle famiglie dei bambini delle scuole dell’infanzia statali, di poter disporre, al termine delle attività didattiche, nel rispettivo plesso scolastico frequentato, di una struttura in cui siano proposti momenti ludico-ricreativi. Esso è finalizzato a soddisfare le esigenze di conciliazione dei tempi familiari, offrendo un prolungamento dell’orario di frequenza della scuola dell’Infanzia, ed è rivolto ai minori che frequentano le scuole dell’infanzia statali sestesi.”

Dal DUP 2022

Vediamo quindi cosa prevede l’offerta del servizio, partendo dall’analisi della proposta dello scorso anno.

La proposta anno scolastico 21/22

Per l’anno scolastico 2021/2022, nonostante si fosse parlato in precedenza di due ore, la proposta finale fu per una sola ora di doposcuola, dalle 16 alle 17.

I vincoli per l’attivazione del servizio furono:

  • 2 adesioni per ciascuna sezione (per tenere separate “le bolle” istituite per il covid)
  • n^ medio di adesioni per ciascuna sezione, calcolato su tutti i plessi: 6.

Questo significava, come poi meglio specificato dalla Referente del Servizio, che per un plesso di 3 sezioni, sarebbero dovute arrivare minimo 18 iscrizioni altrimenti in quel plesso il servizio non sarebbe partito. Era inoltre specificato che il servizio sarebbe stato comunque attivato nel singolo plesso che eventualmente avesse raggiunto questa soglia.

Risultato:

  • anche se in alcune sezioni il numero minimo di 2 fu raggiunto il servizio non partì in nessun plesso per via del secondo vincolo.
  • le iscrizioni ricevute furono circa 30 (“circa la metà del numero richiesto”).


I costi stabiliti furono:

  • 60,00 euro mensili
  • 40,00 euro con entrambi i genitori lavoratori
Noi di Sesto 2030 avevamo espresso delle perplessità sulla correttezza dei conteggi: conti alla mano, partendo dal costo mensile di un educatore, l’Amministrazione, pur avendo promesso una copertura del costo del servizio per il 75%, in realtà si prendeva carico solo 58%.

Queste furono le modalità organizzative del servizio stabilite:

  • pagamento anticipato della prima rata (che comprendeva ben 3 mesi di servizio) come conferma dell’iscrizione
  • indicazione che questa sarebbe stata restituita nel caso in cui il servizio non sarebbe partito. (Peccato che poi le famiglie ricevettero una mail con il seguente testo: “Si informa che alla scadenza del termine previsto per le iscrizioni […] non sono state raggiunte le soglie minime previste per l’attivazione del servizio, e pertanto lo stesso non potrà essere erogato. La quota eventualmente versata rimarrà quale credito del servizio di refezione scolastica a cui suo/a figlio/a risulta iscritto per l’anno scolastico in corso”).

Quindi non solo furono richiesti 3 mesi di anticipo, ma questi non furono neppure restituiti alla mancata attivazione del servizio, bensì caricati sui pasti.

Ma quest’anno è stato annunciato un impegno maggiore per garantire il servizio. Andiamo quindi a vedere cosa è cambiato.

La proposta anno scolastico 22/23

Questa volta la proposta finale prevede un servizio di 2 ore (dalle 16 alle 18) ma restano i vincoli per l’attivazione del servizio, offerti con lo stesso schema, salvo che per la divisione per sezioni, che non è più indicata come preferibile dalle norme covid:

  • n. adesioni per plesso: 5 (contro i 6 dello scorso anno per i plessi con 3 sezioni e contro gli 8 per la Montessori, che ha 4 sezioni) –> quindi un lieve abbassamento, oltre allo svincolo dalla suddivisione tra sezioni
  • n. medio adesioni per plesso (calcolato su tutti i plessi che hanno raggiunto la soglia precedente): 10 → contro i 18 dello scorso anno (24 per la Montessori)
Rileviamo quindi un abbassamento dei numeri minimi e questa è una buona cosa, ovviamente.

Per essere chiari, con i nuovi numeri: se per esempio ogni plesso raggiungesse il minimo di adesioni, ossia 5 – visto che i plessi sono 3 – si arriverebbe a 15 iscritti ma questo non basterebbe, perché ne servirebbero almeno 30 (10 per i 3 plessi). E lo stesso discorso varrebbe su 2 plessi.

Al di là del numero minimo, quindi, il vero vincolo importante è il secondo criterio, che ci dice che gli iscritti per plesso devono essere almeno 10 in media…

Noi non abbiamo compreso la logica di fissare questi due diversi vincoli e ci piacerebbe sapere se il numero fissato per coprire i costi che la Giunta ha stabilito come compartecipazione ai costi è pari a 5 o a 10 iscrizioni per plesso.

Ma passiamo ai costi:

  • 70 euro per i minori residenti (63,00 per i secondo figli)
  • 80 euro per i non residenti.
Come mai non è più prevista l’agevolazione per chi lavora che lo scorso anno era presente? Viste le finalità del servizio dichiarate: “per soddisfare le esigenze di conciliazione dei tempi familiari”, ci sembra che tale agevolazione fosse coerente e non capiamo come mai sia stata eliminata. Bene, invece, per una agevolazione per i secondi figli. 
In proporzione rispetto allo scorso anno il costo è diminuito: ci chiediamo quindi se i conteggi lo scorso anno avessero effettivamente avuto dei problemi o se è cambiata la quota di copertura da parte dell’Amministrazione Comunale (il che sarebbe positivo, ovviamente)

Restano invece invariate le modalità organizzative del servizio:

  • nuovamente, affinché l’iscrizione sia valida, vanno pagati in anticipo 210 euro (ossia 3 mesi)
  • e nuovamente troviamo la promessa di restituzione
Naturalmente ci auguriamo la promessa di restituzione questa volta venga mantenuta (nella malaugurata ipotesi che il servizio non parta) ma ci chiediamo anche se sia veramente necessario, per confermare l’iscrizione, pagare tutto questo anticipo, quando la certezza della partenza del servizio non c’è e proprio nei mesi di un aumento del carico economico per le famiglie, dovuto alle iscrizioni ai centri estivi.

Ovviamente la riflessione è per il prossimo anno, ricordiamo alle famiglie che per iscriversi è necessario pagare la quota!

Qualche considerazione riassuntiva e qualche sollecitazione

Cosa possiamo dire dopo questo confronto? Innanzitutto la cosa più importante: che speriamo il servizio parta!!!! Assolutamente.

Chiediamo alle famiglie di far girare la voce, di assicurarsi che tutti lo sappiano, specialmente se conoscono i nuovi iscritti per il prossimo anno!

Tornando alla nostra analisi, rileviamo che I numeri soglia sono inferiori, ma come già detto non comprendiamo la logica del minimo di iscritti che poco vale quando poi si richiede un numero doppio di media di iscritti.

In realtà non abbiamo visto un grande cambio di prospettiva nell’organizzazione del servizio e vorremmo anche sottolineare le nostre perplessità sul pagamento in anticipo di 3 mesi, oltre ad esprimere rammarico per l’eliminazione dell’agevolazione per i lavoratori.

Vedremo, invece, se l’offrire un servizio dalle 16 alle 18 (come avevamo suggerito anche lo scorso anno per scongiurare la mancata partenza del doposcuola) aiuterà a raggiungere il numero minimo. In effetti è più probabile che avere due ore anziché una, permetta di organizzarsi in modo più agevole.

Ad ogni modo, il punto focale è che noi crediamo che tale servizio debba essere garantito. Se i numeri minimi quindi non dovessero essere raggiunti in qualche plesso, noi auspichiamo in soluzioni correttive, per esempio spostando tutti i bambini con un pulmino in un unico plesso. Naturalmente non è da scartare anche l’applicazione di una certa elasticità nell’applicazione dei criteri (per esempio se non dovessero essere raggiunti per uno o due bambini ed ovviamente con opportune rettifiche approvate dalla Giunta).

Lo scorso anno l’Amministrazione aveva indetto una proroga e ne siamo stati felici; immaginiamo quindi che anche quest’anno, nel caso in cui vi siano dei problemi, non consideri subito chiusa la questione ma esplori nuove possibilità; il nostro contributo ha anche questo scopo.

Crediamo sarà importante, ad ogni modo, analizzare i dati degli iscritti una volta chiuse le iscrizioni, per trarre delle considerazioni utili per i prossimi anni.

Non vorremmo lasciare nel dimenticatoio, infatti, anche la richiesta effettuata dalle famiglie con la raccolta firme precedente al covid, per un servizio di prescuola e doposcuola nei periodo di orario ridotto della scuola (inizio settembre e fine giugno).
Facciamo anche una riflessione aggiuntiva, che crediamo però andrebbe studiata su un tavolo di confronto tra Scuola, Amministrazione e Famiglie. Perché non garantire alcuni servizi in alcuni pressi, dandoli per certi? Naturalmente si tratterebbe di renderli noti prima delle iscrizioni, di modo che chi avesse necessità di quei servizi, si concentrasse in un unico plesso. Questo permetterebbe di eludere la problematica del raggiungimento della massa critica, ossia del raggiungimento di numeri minimi – alcuni Comuni a noi vicini già fanno così.

Ci siamo permessi di fare questa analisi già ora, innanzitutto per rispetto di chi ci ha sempre chiesto di occuparci di questo servizio e per dar voce a chi ha notato, come noi, le possibilità di miglioramento nell’organizzazione del servizio e in secondo luogo per stimolare un confronto più ampio, come appena esposto. Speriamo possa essere davvero utile per offrire un servizio sempre più adeguato alle necessità dei nostri concittadini ma soprattutto… non vediamo l’ora di vedere il servizio attivato!

Genitori: ricordatevi di far girare la voce e di iscrivervi!!!!