Il pasticcio è servito

Bambino: “Mamma ma come fanno a decidere chi viene a portare i pasti a scuola?”

Mamma: “Chi vuole farlo presenta dei documenti, dando varie informazioni e soprattutto indicando il prezzo”.

Il bambino (stupito): “Ma come??? Si sceglie guardando dei documenti? Io pensavo che ognuno portasse il piatto cucinato e si valutasse il più buono, come a masterchef”.


E’ stato proprio questo dialogo a farci pensare che come a ristorante si giudica il piatto dalla sua qualità (dal rapporto qualità prezzo), così anche un’amministrazione comunale è da giudicare in base ai servizi che propone… Questa volta, per noi, ha servito alla famiglie proprio un bel “pasticcio”, che risulta veramente indigesto!

Non per niente i bambini, con il loro disincanto, dicono delle cose per noi “fantasiose” ma che alle volte nascondono, nella loro immediatezza ed ingenuità, dei germogli di verità interessanti.

Se è vero che nessuno ha mai pensato di scegliere chi porta i pasti a scuola valutando semplicemente la qualità del pasto è anche vero che invece quando andiamo a ristorante noi tutti seguiamo questo criterio. La valutazione finale poi, solitamente si basa sul rapporto qualità-prezzo, per il fatto che si accetta di pagare un prezzo più alto per una qualità superiore. Ma ciò non avviene per la refezione scolastica nelle nostre scuole.

Da febbraio, infatti, avremo lo stesso servizio con un prezzo molto più elevato (più del 20% per scuole primarie e secondaria di I grado e l8,33% per materne e nido) e senza elementi che possano far pensare ad un aumento della qualità.

E che piatto ci propone questa amministrazione?
Per noi, un vero pasticcio”. Il dato che ci ha veramente fatto pensare a questa pietanza è il periodo in cui questo aumento arriva: a metà anno scolastico. E perchè? Perché il bando precedente, avviato in maggio, è andato deserto! E non crediate che la “colpa” è l’aver delegato la gara ad altri, perchè questo passaggio è solo amministrativo e non di contenuti. I contenuti del bando sono stati decisi da questa amministrazione e il risultato è che nessuno si è presentato. Per questo si è dovuto prorogare il servizio alla Dussman fino a dicembre, per fare una gara che poi ha visto sempre aggiudicare il servizio alla stessa Dussman.

Questo elemento acutizza ancora di più lingrediente che rende questo piatto davvero indigesto: laumento di prezzo elevato, per una qualità che non è aumentata.

E non stiamo parlando di “noccioline” (ingrediente che non abbiamo inserito nella “ricetta”): per chi ha due figli che mangiano tutti i giorni si tratta di 350 euro annuali di aumento; per chi ne ha tre, di 520 euro.

La giustificazione è stata l’adeguamento alla normativa plastic free…. Ma anche nei comuni vicini ormai ci si è adeguati, ma senza aver avuto alcun aumento!

Il tutto ci pare condito da grandi dosi di disinteresse e disattenzione nei confronti delle famiglie, che già fanno fatica a far quadrare i conti e che ora, visto il periodo, se anche volessero arrangiarsi diversamente avrebbero maggiori difficoltà. Quando si sceglie una scuola lo si fa sulla base di tanti elementi e tra questi vi è anche il costo da sostenere… e nessuno si aspetterebbe mai di vedere un cambio a metà anno!

Noi di Sesto 2030 avevamo proposto di scomporre il prezzo nelle sue varie componenti (suggerimento che arriva da linee guida sovra-comunali), per questo nuovo bando, il che avrebbe fatto luce certa sui motivi dell’aumento e avrebbe permesso di valutare le offerte su dati più specifici, ma nelle linee di indirizzo date dalla Giunta agli uffici questo suggerimento non è stato recepito. Chiederemo delucidazioni.

Vorremmo anche capire perché su una base d’asta di 5,05 euro per i pasti di elementari e medie e un ribasso di circa lo 0,06%, ai genitori viene chiesto di pagare 5,20 euro, cioè una cifra più alta. Anche di questo chiederemo notizie. Vorremmo sapere se l’Amministrazione ha pensato di accollarsi una parte del costo per non gravare sulle famiglie e in che modo lo ha fatto, nei diversi ordini di scuola. Ci sembra giusto che la linea sia chiara e nota, perchè gli elettori sappiano quali scelte fa l’Amministrazione.

Per noi, questo piatto è davvero amaro e provoca acidità di stomaco; il prezzo, inoltre, non è adeguato pertanto, se fossimo a masterchef non potremmo che dire alla nostra  amministrazione, dopo questo pressure test: “ci dispiace, devi toglierti il grembiule ed uscire per sempre dalla cucina di masterchef”.

Per chi volesse la ricetta del Pasticcio di bandi alla centro destra, alleghiamo la scheda