Il pedibus

Franceso Tonucci, pedagogista e autore del progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini” affermava che “I bambini coinvolti nella costruzione e nel miglioramento della propria città creano ambienti migliori e adotteranno dei comportamenti di cura e rispetto verso quegli ambienti”.

Le nostre comunità di cittadini dovrebbero essere consapevoli della grande importanza che il punto di vista dei bambini e delle bambine, perché è un punto di vista acerbo e neutro, pieno di creatività. Non solo, anche dal punto di vista normativo ricordiamoci che è fondamentale garantire quanto riportato nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, entrata in vigore in Italia l’11 giugno 1991.

Il progetto del pedibus coniuga molteplici aspetti fondamentali, importanti per i bambini che frequentano le scuole, per i genitori e per la comunità in senso generale; è un’esperienza rivolta alle bambine e ai bambini, a partire solitamente dai 6 anni d’età, per percorrere il tragitto casa-scuola (nel raggio di circa 500 m dall’istituto scolastico) a piedi, coadiuvati dalla presenza di due genitori o nonni o  adulti volontari, un “autista” davanti alla fila e uno a chiusura della fila.

Il pedibus non consisterà nella sola individuazione del percorso da affrontare, definendo quindi un punto stabilito di ritrovo dei bambini e il tragitto vero e proprio da seguire, ma potrà prevedere la creazione di attività ricreative e didattiche da realizzare durante il percorso, come giochi sull’asfalto colorati fatti di figure, numeri, colori ecc.., che incentivano il movimento e l’apprendimento didattico.

L’obiettivo è quello di promuovere nei bambini movimento in autonomia, di educarli alla sicurezza e allo spazio della città, all’educazione stradale, di far crescere in loro un senso di appartenenza concreta verso la vita quotidiana della comunità, di sviluppare competenze sociali e soprattutto di educazione all’ambiente e alla mobilità sostenibile.

Non dimentichiamo tutti gli aspetti pratici conseguenti all’adozione del pedibus; un minore utilizzo delle auto e la conseguente diminuzione dell’inquinamento ambientale, una diminuzione del tempo trascorso in auto per accompagnare i figli a scuola da dedicare ad altre attività o priorità.

I protagonisti di questo progetto, oltre ai bambini e ai dirigenti scolastici, saranno anche gli insegnanti che guideranno gli alunni, con un’ottica partecipativa e di condivisione, nella parte didattica per progettare il loro percorso casa/scuola (attraverso analisi del contesto, attivazione di esplorazioni sul campo con rilievi e foto, unione delle informazioni e realizzazione di plastici e/o disegni per la spiegazione del progetto oltre che della divulgazione e mostra del progetto), i genitori, che saranno coinvolti nel progetto realizzato dai bambini. Il progetto prevederà la co-partecipazione dell’Ente locale, che avrà il compito di ascoltare le proposte progettuali dei bambini e delle bambine, di essere promotore e sostenitore del progetto, dalla Polizia locale per la questione di sicurezza e educazione stradale rivolta ai bambini e anche dalle associazioni del territorio.

A seguito della definizione del progetto seguirà una sperimentazione dei percorsi e infine la realizzazione stessa del pedibus, con l’aiuto di volontari, associazioni del territorio, genitori, con la supervisione del Comune e della polizia locale. I bambini potranno disegnare con colori appositi sull’asfalto, lungo il percorso, i giochi da loro progettati.

Riteniamo che un progetto dalla valenza educativa e sociale come può essere il pedibus può consentire ai bambini e alle bambine di sentirsi importanti, che il loro punto di vista viene preso in considerazione e la realizzazione del progetto consentirà loro di capire che l’Amministrazione può dar vita concreta ad una loro idea.

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