Mercato: un referendum alla cieca

Era il Novembre dello scorso anno e il Sindaco Buzzi, incalzato dalle nostre interrogazioni sul futuro del mercato dichiarava a più riprese:

«C’è stata una fase di studi preliminare: alla base, l’idea che le due proposte siano confrontabili. Nel senso che l’intenzione è di mantenere in entrambe le location i posti degli stalli, secondo una pianta organica che, a oggi, conferma circa 95 banchi espositivi». 

Inoltre confermava la volontà di utilizzare lo strumento referendario:

«effettuare una consultazione che coinvolga tutti, preceduta dalla dovuta pubblicità e che sia semplice. Sarà basata su due domande: mercato in centro o in viale Lombardia?» 

E parlava, riprendendo quanto proposto da noi nella “road map” per trovare una soluzione definitiva e condivisa alla questione mercato, di 2 progetti preliminari (via Lombardia/via Capricciosa e centro Città):

«Intanto prendiamo l’occasione per consolidare i due progetti, quando saremo a posto, la attiveremo»

Da allora sono passati 8 mesi di silenzio, un tempo infinito per una questione tanto delicata per la nostra Città, sia per questioni commerciali che storico-sociali. Ci sono delle novità dopo tutto questo tempo? A quanto pare si!

La maggioranza ha presentato una Mozione, che verrà discussa nel Consiglio Comunale del prossimo lunedì, nel quale impegna la giunta a procedere per attuare l’iter necessario per indire la consultazione. La domanda del quesito, come preannunciato dal Sindaco nel novembre scorso, si limiterà a chiedere ai cittadini quale location preferiscono tra via Lombardia/via Capricciosa e centro Città. L’intenzione è di aprire la tornata referendaria a settembre prevedendo un quorum pari al 30% degli aventi diritto al voto.

Secondo noi, un referendum organizzato con questo criterio evidenza l’ennesima mancanza progettuale-organizzativa da parte dell’Amministrazione. E’ da quasi 2 anni che Sesto2030 ha proposto, e messo a disposizione dell’attuale maggioranza, un piano ( https://youtu.be/F0emTN1KTX0 ) nel quale veniva chiesto di presentare alla cittadinanza i 2 progetti di massima per l’ubicazione definitiva del mercato tenendo conto dell’effettivo numero di bancarelle e nel rispetto dei criteri di sicurezza.

Oltre a ciò, che risulta ai nostri occhi il minimo sindacale prima di indire un referendum cittadino, avevamo invitato caldamente l’Amministrazione a confrontarsi con una delegazione degli ambulanti di Sesto Calende per poter costruire i progetti di massima tenendo conto delle criticità operative di entrambe le location. In aggiunta stimolammo, attraverso i sondaggi fatti da Sesto2030 lo scorso anno, di approfondire le esigenze dei commercianti e residenti del centro Città. 

E’ stato preso qualcosa in considerazione, di quanto proposto da noi con enorme anticipo, dalla maggioranza? La risposta è ovviamente No!

L’Amministrazione intende procedere con una consultazione senza la presentazione di alcun progetto, chiedendo ai sestesi di esprimersi su un pezzo della loro storia ed identità affidandosi al caso e alla buona sorte. Per noi la mancanza della preparazione e divulgazione dei progetti di massima è prima di tutto una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i sestesi e di chi di mercato ci deve campare.

E’ per queste ragioni che nel consiglio di lunedì presenteremo con il gruppo “Insieme per Sesto” degli emendamenti al testo della Mozione per chiedere di indire la votazione solo dopo la presentazione alla cittadinanza dei progetti di massima oltre all’organizzazione di sedute pubbliche con il coinvolgimento degli ambulanti e dei commercianti del centro storico.

Esiste un altro nodo, certamente meno impattante rispetto a quanto esposto sopra, ed è la capacità dell’Amministrazione di comunicare con i cittadini. Visto quanto fatto fino ad ora in materia comunicativa, ci sorge la fondata preoccupazione che non venga data la giusta pubblicità alle date e modalità dell’eventuale tornata referendaria per permettere a tutti i sestesi di esprimersi e di raggiungere il quorum del 30%, invalidando di fatto il referendum.

Non nascondiamo il nostro rammarico per la superficialità con la quale è stata trattata la questione mercato di Sesto Calende. Abbiamo ancora la speranza che la maggioranza accetti i nostri emendamenti in modo da dare un segnale di reale interesse nei confronti di uno dei maggiori simboli ed eventi della nostra Città.

Non vogliamo rischiare di danneggiare definitivamente un pezzo di storia e di identità sestese, a causa di scelte poco lungimiranti e totale mancanza di programmazione.