Presente e futuro del turismo sestese

Il turismo è sempre stato per Sesto2030 un settore chiave per il futuro di Sesto Calende nell’ottica della sostenibilità e crescita economica del nostro territorio e lo è ancora di più oggi essendo uno dei settori più duramente colpiti dal Covid-19. Uno dei primi a chiudere e sarà sicuramente uno degli ultimi a ripartire.

A gennaio 2020 abbiamo cercato un dialogo con gli operatori turistici per portare la loro voce in consiglio comunale in seguito all’introduzione, ad oggi rimandata, della tassa di soggiorno. A tal proposito abbiamo analizzato i dati ISTAT e crediamo sia utile condividere con i cittadini e gli operatori la nostra analisi affinché si possa iniziare a pensare a quali strategie adottare nel corto e medio raggio per far ripartire il settore turistico.

Iniziamo analizzando il settore alberghiero, ossia gli hotel presenti nel nostro territorio. Ad oggi contano con 4 strutture a 3 stelle e un’offerta di 137 posti letto giornalieri. L’offerta negli ultimi 5 anni è stata pressoché invariata.

Secondo ISTAT nel 2019 si sono registrati presso le strutture alberghiere 3932 arrivi (+20% rispetto al 2018) ma con un totale di 19779 presenze (-6% rispetto al 2018). Ciò significa che sono aumentati gli arrivi ma è diminuita la durata del soggiorno. In particolare se osserviamo il grafico dal 2014 al 2018 dopo un trend in crescita, probabilmente dovuto all’Expo2015, gli arrivi si sono assestati e hanno subito una leggera flessione al negativo. I dati del 2020 saranno sicuramente disastrosi ma fino al 2019 il trend risultava piuttosto stazionario.

Abbiamo calcolato sull’anno solare un tasso di occupazione[1] medio del 40%. Ciò vuol dire che l’offerta ha un margine ampio per migliorare l’occupazione che al momento si basa quasi esclusivamente sul cliente business di cui il 70% è straniero e un 30% italiano.

Ben più preoccupante è la situazione delle strutture extralberghiere (campeggi, b&b, affittacamere) che mostrano un trend decisamente negativo.

La picchiata verso il basso di arrivi e presenze registrata dopo il boom expo è preoccupante. La picchiata in negativo ha invertito la rotta soltanto nel 2019 registrando una leggera crescita di 3026 arrivi e 14968 presenze. Calcolando infine il tasso di occupazione tenendo presente l’apertura stagionale dei campeggi, il dato si ferma al 18%. Se analizziamo la domanda ci accorgiamo che per le strutture extralberghiere e in particolare i campeggi l’80% è italiana e solo il 20% è straniera.

Se paragoniamo i dati del 2014 (pre expo) con quelli del 2019 la flessione degli arrivi è del 75% e le presenze calano del 54%. Un dato che si scontra con quello dell’offerta che inspiegabilmente mostra un trend in positivo. Dal 2014 al 2019 il numero di strutture è aumentato del 110% e quello dei posti letto del 50%, in particolare sono aumentati gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale. Un dato che dovrebbe far riflettere l’Amministrazione Comunale.

Oggi questi dati, vista la crisi epocale che il settore si trova ad affrontare. non hanno molto significato. Tuttavia, servono a capire quali sfide gli albergatori sestesi dovranno affrontare. Gli hotel hanno probabilmente la sfida più grande da affrontare, essendo la loro clientela prevalentemente business e straniera. E’ molto probabile che le aziende cercheranno di evitare trasferte e meeting aziendali se non prettamente necessarie e che il turismo business avrà sicuramente un rallentamento almeno fino al 2022. Gli hotel quindi si trovano a dover cambiare il loro business model. Dovranno personalizzare la loro offerta verso una clientela italiana e straniera (inizialmente di prossimità quindi svizzera e tedesca ad esempio) che vuole soggiornare nel nostro territorio per motivi di svago. E’ necessario quindi proporre pacchetti esperienziali che oltre al soggiorno propongano esperienze sul nostro territorio come ad esempio cicloturismo, escursioni sul Lago Maggiore o nel Parco Ticino.

Inoltre servirà una riflessione seria sul futuro del turismo business. Le aziende del nostro territorio che ad oggi organizzavano meeting e trasferte, ritorneranno nell’era post-Covid agli stessi volumi anteriori? Molte imprese si stanno accorgendo che molte trasferte e meeting possono essere sostituti dalla tecnologia. I business hotel dovranno sicuramente rivedere la loro strategia e adattarsi alle nuove esigenze dei futuri clienti: affittare sale con un’ottima connessione in grado di fornire tutti gli strumenti necessari per meeting e conferenze online ad esempio.  E’ necessaria anche una riflessione da parte dell’amministrazione sull’uso futuro di un palazzo congressuale. Dopo il Covid si organizzeranno ancora grandi congressi, quali aziende destineranno i soldi dei loro budget a meeting e trasferte aziendali? Tutte domande alle quali oggi non si hanno risposte certe ma sulle quali va aperta una riflessione per guardare il futuro senza nascondere la testa sotto la sabbia sperando che tutto possa tornare come prima.

Per quanto riguarda il turismo di svago come nel 2020 anche nell’estate 2021 gli short break saranno probabilmente le scelte principali dei turisti non potendoci essere una pianificazione anticipata. E soprattutto la vacanza all’aria aperta, nella natura contraddistinguerà le vacanze di italiani e anche stranieri. Il nostro territorio decisamente poco massificato e ricco di itinerari cicloturistici ed escursionistici ha tutte le carte in regola per proporsi come destinazione estiva anche nel 2021. Le strutture extraalberghiere dovranno puntare sicuramente a questo segmento.

Cosa può fare nel mentre l’Amministrazione Comunale?

La decisione di sospendere la tassa di soggiorno è sicuramente un primo passo per aiutare gli albergatori a non essere svantaggiati rispetto ai territori limitrofi ma non è sufficiente. Serve fare rete negli eventi e nell’offerta turistica e serve una pianificazione chiara e condivisa dal settore. E’ necessario innazitutto che si inizi un lavoro intenso mirato alla promozione turistica e all’attrattività stilando un calendario di eventi interessanti e compatibili con le norme anticovid. Bisogna farlo insieme alle realtà territoriali circostanti della provincia di Varese e far conoscere maggiormente l’offerta del nostro territorio attraverso i canali social.

In secondo luogo, iniziare, come proposto già da noi in Consiglio Comunale, un’azione congiunta insieme alla Polizia Locale di lotta all’abusivismo. Il dato negativo degli arrivi extralberghieri è anche un indice di un’economia nascosta sempre più in crescita grazie alle piattaforme web che permettono di affittare proprietà senza necessariamente pagare le tasse. Le strutture illegali presenti sul nostro territorio sestese ci sono e sono facilmente identificabili. Abbiamo chiesto all’amministrazione di prendersi carico del controllo sugli abusivi insieme alla polizia locale. Tale controllo beneficerebbe innanzitutto le casse del comune e in secondo luogo gli operatori che lavorano in maniera trasparente e corretta. L’emendamento da noi proposto è stato bocciato, speriamo che l’Amministrazione possa ricredersi e prendere spunto dalla nostra idea per poter procedere.

Infine noi di Sesto 2030 crediamo che per uno sviluppo sostenibile del turismo sestese sia necessario attuare una politica PARTECIPATIVA, bisogna coinvolgere gli operatori del settore e la popolazione. Bisogna avere un piano di sviluppo condiviso e discusso. Se non si seguono queste regole da principianti del settore non si andrà mai da nessuna parte nello sviluppo turistico di un territorio come il nostro. In un anno nero del turismo come il 2020 ci sono delle opportunità che dobbiamo cogliere al volo per rilanciare il territorio e ricominciare.


[1] SI calcola moltiplicando i posti letto per 365 giorni e dividendo per il numero di presenze totali