Scuola: cosa migliorare ora e cosa nel futuro

Nello scorso Consiglio Comunale ci siamo occupati di mensa scolastica seguendo due percorsi diversi, con obiettivi differenti. 

Da una parte abbiamo puntato alla qualità del servizio e dall’altra ad uniformare il trattamento tra alunni dello stesso Istituto comprensivo con l’idea di una gara unica, portando avanti una richiesta che da anni la Scuola stessa esprime e che collima con una nostra visione di scuola ben precisa, che vi illustriamo verso la fine di questo articolo.

In merito alla qualità abbiamo trovato due punti critici su cui abbiamo proposto di lavorare:

  1. Il funzionamento della Commissione Mensa
  2. Il sistema delle segnalazioni di non conformità.

La Commissione Mensa sta operando con un vecchio regolamento che non contiene neppure le competenze specifiche o i criteri di funzionamento e che è da rivedere anche in merito alla composizione perché contiene figure desuete sia dalla parte scolastica che da quella amministrativa/politica. Ne abbiamo proposto la modifica per poter stimolare una riflessione funzionale al suo miglioramento; per chiarirne ed esplicitarne i compiti di modo da aiutare i commissari ad essere sempre più organizzati ed efficaci. Pensiamo per esempio ad un aumento del numero dei commissari di modo da poter controllare con maggiore frequenza tutti i plessi, alla predisposizione di procedure per le visite ispettive che le rendano uniformi, oppure a competenze in merito al tracciamento di tutte le non conformità e del loro trattamento o a quella di predisporre questionari di gradimento, di proporre azioni educative… ecc… ecc…

La nostra proposta di modifica del Regolamento non è stata approvata dal Consiglio ma l’Assessore D’Onofrio si è impegnata a portarla avanti personalmente. Attendiamo quindi fiduciosi che questo avvenga in tempi brevi e sopratuttto coinvolgendo i soggetti interessati.

In merito alle segnalazioni di non conformità avevamo il dubbio che non arrivassero a chi di competenza e abbiamo avuto conferma che così è: qualcosa non funziona. Ci sono stati problemi di grammature, così come di non rispetto di diete particolari, ma queste informazioni non sono arrivate neppure all’Amministrazione Comunale in modo ufficiale, quindi tantomeno alla Dussmann. Questo è un problema, perchè senza un tracciamento del reclamo non si possono neppure mettere in atto azioni verso la ditta appaltatrice per far valere i doveri contrattuali, di modo da costringere la stessa a risolvere ogni problema. 

Speriamo quindi che la Commissione Mensa prenda atto di questo e cerchi di capire dove il processo ha delle falle, dando la nostra disponibilità a collaborare, ove possibile. Operare con una procedura efficace crediamo possa essere utile non solo per mantenere il servizio monitorato e di qualità, ma anche, in vista della nuova gara, propedeutico ad inserire eventuali requisiti utili proprio al trattamento efficace delle non conformità da parte del fornitore.

Una proposta che nasconde una visione 

In merito alla Mozione presentata per una convenzione con i comuni di Mercallo e Golasecca per un bando unico, l’abbiamo presentata perché ci siamo accorti che per un caso fortuito nel giugno 2021 scadono tutti e tre i contratti di appalto. Per questo abbiamo proposto di cogliere tale occasione, forse irripetibile (visto che le scadenze solitamente sono sflalsate e mentre Sesto Calende e Golasecca prevedono contratti di 3+3, Mercallo li prevede 3+2) per uniformare il servizio mensa tra tutti i plessi dell’Istituto.

Abbiamo raccolto in merito alla bontà di questa proposta, il parere del Presidente del Consiglio di Istituto, Emanuele Balconi, che pensa a più vantaggi: “Il primo è quello di dare ai nostri ragazzi qualità migliore ad un prezzo più competitivo […] Il secondo è quello di dare un senso di unità al nostro istituto e dare a tutti i plessi, oltre allo stesso programma formativo, anche gli stessi servizi. Inoltre si potrebbe iniziare a programmare con il fornitore comune un progetto eco sostenibile, utilizzando materiali riciclabili etc etc.”.

Anche la Dirigente Scolastica, Emanuela Melone da noi intervistata sulla questione ha ribadito che pensa che “l’unificazione dei servizio mensa sia un’ottima soluzione […] differenze di servizio per quanto attiene alla  qualità e ai costi sono mal tollerati dall’utenza. Inoltre, la collaborazione dei Comuni a sostegno della scuola rappresenta, secondo me, la soluzione migliore per garantire una proposta formativa veramente unitaria. E questo vale non solo per il servizio mensa, naturalmente”.

Siamo una lista civica che vuole portare le istanze della nostra società all’Amministrazione e abbiamo voluto fare da cassa di risonanza alla Scuola, certi che vada dato ascolto in primis a chi lavora per lei tutti i giorni.

Ci ha convinti ancor di più il fatto che il servizio mensa negli altri due comuni non rileva particolari criticità, come invece a Sesto Calende. Perchè non intavolare un confronto, quindi, tra le 3 Amministrazioni, per scambiarsi anche best practises e beneficiare gli uni dell’esperienza positiva degli altri?

In verità però, se dobbiamo dirla tutta, anche noi abbiamo una visione ben più ampia.

Abbiamo chiesto alla nostra Laura Margherini, che ha lavorato per anni come parte attiva nella Scuola di raccontarvi questo sogno: “Convenzioni tra i comuni per la gestione dei servizi scolastici di base, che garantiscano una base di partenza comune sul livello di servizio offerto tra le scuole dell’istituto: un servizio di sportello psicopedagogico […] così come un servizio trasporti da e per le scuole “periferiche” o che faciliti gli spostamenti tra scuole e tra risorse presenti nei tre comuni […] (es. atelier, musei, eventi sul territorio…)”.  L’appalto congiunto per la mensa potrebbe essere “un punto di partenza sul quale sperimentare una collaborazione tra i 3 comuni (sperando che prevalga la contaminazione di buone pratiche) che potrebbe allargarsi anche sugli altri fronti”. 

È importante che i servizi di base siano uniformi tra i plessi per cercare di distribuire gli alunni tra più scuole, evitando gli accentramenti in centro, e anzi sarebbe importante investire primariamente sulle scuole periferiche con servizi aggiuntivi perché classi più piccole garantiscono una migliore didattica […] e per scongiurare il rischio di chiusura delle scuole più piccole […].”

Non si tratta quindi di una faccenda burocratica o puramente economica ma di una visione complessiva e lungimirante sulle nostre scuole, che ha lo scopo di migliorare nel concreto anche la didattica e dunque la preparazione e l’ambiente per i nostri figli.

Puntiamo dunque ad iniziare un percorso concreto di confronto e collaborazione con le altre Amministrazioni, per lavorare insieme per il bene delle nostre scuole. Come abbiamo cercato di fare anche con l’idea dei tavoli (poi portata avanti dalla Scuola) vorremmo ampliare il confronto, convinti che questo possa portare benefici.

Rimaniamo in attesa, dunque, di sapere al più presto come l’Amministrazione ha valutato questa proposta, avendolo già sollecitato. Speriamo davvero di non sprecare questa occasione che per noi può rappresentare il primo passo verso il raggiungimento di un piccolo grande sogno!