Turismo: tabula rasa. Quali strategie per il futuro?

Come ogni anno ci ritroviamo a fare il punto della situazione del turismo sestese attraverso l’osservazione dei dati e con delle riflessioni che noi di Sesto 2030 vogliamo lasciare alla comunità.

L’analisi dei dati come possiamo immaginare ci mostra come il Covid abbia fatto quasi tabula rasa del settore turistico messo a durissima prova in questi due anni e che ad oggi fatica ancora a riprendersi. Le perdite registrate tra gli esercizi alberghieri ed extralberghieri nel 2020 sono ovviamente a doppia cifra.

La situazione a Sesto Calende

Per quanto riguarda gli hotel sestesi nel 2020 hanno registrato un calo di arrivi del 54% e le presenze hanno registrato un -63% rispetto al 2019. 

Per quanto invece riguarda invece i campeggi e i bed and breakfast siamo a -66% per gli arrivi e a -65% per le presenze.

Un dato forse ancora più allarmante riguarda la chiusura di 9 esercizi extralberghieri, dato che conferma la forte precarietà del settore che di fronte all’emergenza pandemica ha preferito chiudere la propria attività. 

Il 2021 appena concluso avrà forse dato una boccata di ossigeno al settore ma sicuramente non sufficiente per poter dire che il peggio è passato.

Cosa potrebbe fare l’Amministrazione Comunale

In un momento di crisi buia cosa può fare l’Amministrazione per rimettere le basi a un settore che ha totalmente perso le forze e vuole rimettersi in piedi? Come più volte abbiamo detto bisognerebbe impiegare sforzi e risorse nella creazione di uno o più prodotti turistici in grado di promuovere il nostro territorio. Ben vengano le infrastrutture (piste ciclabili, palazzo congressi?) ma queste infrastrutture per essere sfruttate appieno devono essere accompagnate da idee, progetti ed appunto prodotti turistici creati ad hoc. Non è un processo così scontato e guardando lo scenario nazionale sono poche le realtà che impiegano dei professionisti veri del settore turistico per questi tipi di studio e progetti. 

Nello scorso post avevamo parlato di turismo congressuale e di cicloturismo. Questa volta vorrei parlarvi di prodotti turistici che si possono “creare” senza avere a disposizione un patrimonio culturale tangibile. Esiste un altro tipo di patrimonio chiamato immateriale che può essere usato per creare eventi, tradizioni che potrebbero diventare elementi di attrazione turistica della nostra città. 

I cammelli di Sesto Calende

Lo scorso mese mi sono imbattuta nella lettura della storia della famiglia Lostaffa che potrebbe essere la preziosa custode di una tradizione tutta sestese: i cammelli di sfoglia dell’Epifania. Una tradizione che unisce storia (il trasporto delle reliquie dei re Magi da parte di Federico Barbarossa e un’ipotetica tappa o passaggio da Sesto Calende?), leggenda e gastronomia.  Un prodotto diffuso nel Varesotto ma potrebbe trovare a Sesto Calende un centro di riferimento, perché no, anche una denominazione De.Co. Si potrebbe creare il 6 gennaio un evento ad hoc che metta in mostra la storia con una sfilata dei re magi e una rievocazione storica con Federico Barbarossa terminando a San Vincenzo per poter ammirare gli affreschi che hanno anche i Re Magi come protagonisti. Potrebbe diventare un’occasione per poter mettere in risalto San Vincenzo che è spesso chiusa e che gli stessi sestesi conoscono poco. Allo stesso modo si potrebbe creare un marchio sestese per i cammelli prodotti dalle pasticcerie sestesi e magari creare un concorso dove viene votato il cammello più buono dell’anno. Sarebbe un evento in grado di unire tradizione e commercio e soprattutto sarebbe un evento unico sul territorio in grado di attirare visitatori esterni.

La nostra tradizione aereonautica

Sempre riguardo a quel patrimonio intangibile di Sesto che deve essere valorizzato per non essere dimenticato c’è sicuramente la tradizione aeronautica sestese che al momento non ha uno spazio per essere celebrato. Abbiamo appreso con entusiasmo l’accordo raggiunto in Senato di creare una rete di idroscali su scala nazionale che forse sarà in grado di attirare risorse del PNRR per riqualificare il parco Sant’Anna creando anche un centro della memoria della tradizione sestese aeronautica. Nel caso verranno distribuite le risorse a riguardo auspichiamo che la comunità sestese venga coinvolta nel progetto e che si crei uno spazio che coinvolga soprattutto le nuove generazioni perché sono loro che dovranno tramandare le nostre tradizioni e il nostro patrimonio intangibile.

Cesare da Sesto (Calende!)
Il Caravaggio di Ravo ad Angera

Ultimo ma non meno importante da sestese trapiantata qui da pochi anni trovo incomprensibile che non ci sia nulla che ricordi che Sesto Calende sia la città natale di Cesare da Sesto. L’anno prossimo sarà l’anniversario dei 500 anni dalla morte dell’artista, ci auguriamo che l’Amministrazione stia già lavorando a eventi per la sua celebrazione e per far conoscere l’artista ai cittadini sestesi. Perché non seguire l’esempio di Angera e creare una mostra a cielo aperto permanente in grado di celebrare l’artista 365 giorni l’anno?

Con questo post vorremmo far capire che per creare attrattività turistica non serve necessariamente avere una cattedrale, un castello o monumenti di eccezionale importanza. Serve però avere una chiara strategia di creazione e definizione del prodotto turistico per poterlo promuovere e commercializzare in maniera efficace. Senza questo sarà molto difficile poter dare il giusto slancio a un settore in sofferenza come quello turistico.